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venerdì 17 agosto 2012

Giochi da spiaggia

 Eccoci di ritorno da una brevissima settimana al mare trascorsa serenamente insieme al nonno, ma senza papà. Il tempo è stato veramente bello, forse fin troppo e Chiara ha potuto finalmente godere del mare. Immaginavo che le sarebbe piaciuto, vista la sua passione per l'acqua, ma non credevo così tanto! Sabbia e acqua l'hanno letteralmente incantata! Passava i suoi pomeriggi in spiaggia a riempire e a svuotare i secchielli per poi farsi delle belle nuotatine con il nonno. Diciamo che il corso di acquaticità che aveva fatto in inverno è servito, giusto per farsi un'idea del suo rapporto con l'acqua vi dico solo che mio papà l'ha definita "un'incosciente!".
Bene abbiamo stabilito che Chiara non ha paura dell'acqua...avrà preso da qualcuno(non da me!).
Ma tornando a noi, volevo condividere una riflessione partorita in questi giorni girando per le vie di Bellaria. Trattandosi di una città di mare  con spiagge sabbiose e acqua bassissima per metri e metri, é ovvio che il numero di bambini fosse altissimo; ed è anche normale che i negozi per bambini fossero la maggioranza. Tuttavia sonor rimasta estremamente colpita (per non dire disgustata) dalla quantità di giochi in vetrina e soprattutto dalla loro qualità. Era tanto che non andavo al mare, lo ammetto, ma non ero più abituata a vedere una marea di oggettini-paccottiglia accatastati uno sull'altro. Già i souvenir in generale non mi piacciono perchè li ritengo inutili, vedere poi questi pseudo giochi uno sull'altro mi ha veramente fatto pensare. Mi chiedo chi comprerebbe mai una bambolina in pura plastica vestita da spagnola a Bellaria? Oppure delle belle confezioni da 50 macchinine (sempre in plastica) che basta guardarle per capire che le loro ruote non gireranno mai e che al primo crash si romperanno? Eppure...c'è chi le compra! Siamo proprio nella società del benessere ed è bastato guardarmi attorno in spiaggia per rendermi conto che stiamo crescendo ancora i nostri figli nel benessere, nonostante tutti parlino di crisi. Ogni bambino presente sulla spiaggia arrivava dotato di un esercito di palette, secchielli, braccioli, formine, super-liquidator...così tanti che le madri non sapevano distinguere quali fossero i loro giochi da quelli altrui.  Noi quest'anno ci siamo presentati con i giochi da mare "di famiglia". I secchielli in foto hanno quasi una trentina di anni, ma li portano molto bene! 2 secchielli, due palette, rasatello e bocce di plastica. Tutto qui e Chiara si è divertita un mondo (forse mancava l'innaffiatoio per raggiungere la perfezione)! Meno si ha e più si fa funzionare la fantasia, soprattutto quando si hanno a disposizione dei materiali così "magici" come l'acqua e la sabbia. Eppure noi genitori sentiamo il bisogno di comprare di nuovo giochi per far stare bene i nostri bambini; ne è esempio la mia vicina di ombrellone che al bimbo di 9 mesi dice "devo proprio comprare idei giochi nuovi, perchè questi ti hanno proprio stufato", riferendosi a un set di animaletti del mare di plastica galleggianti, peccato che al piccolo non era consentito di toccare la sabbia e passava il suo tempo in spiaggia seduto sulla sdraio o in un canottino gonfiabile...ci credo che poi fosse nervoso!

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