A volte bisogna proprio osare nella vita! Questo l'ho capito col tempo, ogni lasciata è persa e spesso se si lascia condizionare dai ragionamenti e dai condizionamenti della società che ci sta attorno si perdono delle grandi occasioni.
E così caratterizzati dalla nostra solita incoscienza, ieri io, Paolo, Chiara e la piccola Camilla abbiamo partecipato alla S.Messa a conclusione dell'incontro mondiale delle famiglie con il Papa.
Va fatta una premessa: la nostra storia da fidanzati è stata caratterizzata dagli incontri mondiali della gioventù col Papa. E si, noi siamo i vecchi Papa bois di Giovanni Paolo II, quelli che nel 2000 sono arrivati pellegrini a Roma; che alla sua morte sono ritornati a Roma per salutarlo; che nel 2005 hanno accolto Benedetto XVII a Colonia.
Tra l'altro dopo la GMG 2005 ci siamo fidanzati e la metafora del pellegrinaggio ci ha accompagnato per tutto il fidanzamento ed è stata il filo rosso del nostro matrimonio.
Quando si é cominciato a parlare di questo incontro delle famiglie io ero molto propositiva, abbiamo partecipato a diversi incontri di preparazione ed eravamo decisi ad ospitare a casa nostra delle famiglie (abitiamo a Milano vicino alla fiera e allo stadio dove si son svolti diversi incontri).
Poi con l'avanzare della gravidanza e con il mio stato di stanchezza sempre maggiore, abbiamo pensato che ospitare una famiglia sarebbe stato troppo faticoso e forse anche per gli ospiti non sarebbe stato bello essere svegliati più volte nella notte da una neonata di un mese!
Le vicende delle vita (belle e brutte) purtroppo ci hanno un po' distolto dall'organizzazione attiva di questo evento, ma il desiderio di partecipare é rimasto.
Abbiamo subito capito che andare alla veglia sarebbe stato impossibile, ma non alla Messa. In realtà io avevo qualche dubbio, soprattutto per Camlla, ma Paolo é stato perentorio "abbiamo rincorso il Papa per tutta Europa e non dobbiamo andare a vederlo quando é a casa nostra?" e questo per me è bastato.
I parenti ormai non ci dicono più niente, sanno che noi siamo quelli "strani" e che é inutile discutere, solo mio fratello si é proposto per tenere Chiara, ma ovviamente abbiamo rifiutato.
E ne è valsa la pena. Temevamo le folle oceaniche della GMG, ma non é stato così, non c'é mai stata calca esagerata. Il tragitto da fare a piedi tra la fermata della metro e il campo di Bresso è stato davvero poco e caratterizzato tra l'altro dall'essere all'interno del Parco Nord di Milano.
Ma la cosa che ci ha colpito di più è stata l'aria che si respirava: gente composta, allegra, sorrisi, sguardi di condivisione, ma soprattutto tante tante famiglie e tanti bambini!
Per una volta non ci siamo sentiti soli, non ci siamo sentiti diversi. C'erano tantissimi passeggini, tante mamme con la fascia, donne col pancione, famiglie con tre e quattro figli, non solo straniere, ma anche italiane.
E con tutti questi bambini siamo riusciti a vivere pienamente la Santa messa, nel senso che regnava un gran silenzio, una bella partecipazione, nessun bambino che strepitava, che faceva capricci, che si lamentava (al massimo qualcuno dormiva!) c'era un clima veramente mistico. Certo ogni tanto qualche neonato si faceva sentire, (come ha fatto Camilla) ma era del tutto naturale e non disturbava nessuno.
È stato bello trovarsi insieme a tante famiglie che hanno osato muoversi per mandare un segnale, per dire il nostro "ci siamo anche noi", crediamo, non facciamo rumore ma siamo in tanti. Famiglie che si spendono per l'amore e l'educazione dei figli anche alla luce del Vangelo, e che credono ancora nell'importanza dell'istituzione della famiglia.
È vero, oggi parlare di famiglia è difficile, perchè il termine non è più univoco, ma, non giudicando e non sminuendo le altre forme, ritengo che sia stato importante per molti dare un segnale che c'è ancora chi crede che la famiglia sia il fondamento della società.
Le parole del Papa poi hanno sottolineato in diversi punti quanto sia importante la famiglia per l'uomo e quanto sia importante che le famiglie non siano isole, ma si ritrovino e condividano nelle comunità.
Quando ero incinta di Camilla mi chiedevo come si facesse a far tutto con due o tre figli, e la risposta che mi era stata data dalla CRI, era stata che bastava avere tante persone accanto.
Ora che ho due figlie piccole e vicine di età (è passato solo un mese, ma già me ne rendo conto), sto vivendo l'aiuto da parte di amici, parenti in mille maniere (portandomi una torta salata, stirando i vestiti, prendendo in braccio Camilla per lasciarmi mangiare qualcosa o semplicemente ascoltando le mie lamentele da mamma stanca...e l'elenco potrebbe andare avanti molto ancora!). Insomma è proprio vero che è importante far parte di una comunità, e forse la famiglia all'interno di essa si distingue e si caratterizza.
Ma torniamo a noi...insomma ieri è stata una giornata veramente faticosa a livello fisico, ma assolutamente arricchente, ci ha ricordato di essere parte di una famiglia più grande: la Chiesa.
Ci è solo spiaciuto che tante persone a noi care non fossero lì, una volta arrivati ci siamo accorti che a tanti sarebbe piaciuto partecipare, ma che non l'hanno fatto per i più disparati motivi. Forse anche noi non abbiamo insistito nel convincerli a partecipare, ma sta di fatto che abbiamo pensato molto a loro, speriamo almeno di riuscire a essere testimoni nel raccontare la bellezza di questa meravigliosa giornata.
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